Uno spettacolo che va visto da un’altra prospettiva. Monica Guerritore porta sul palcoscenico la cifra stilistica di Federico Fellini con grande rispetto e attenzione.
Fin dall’inizio si ha la percezione di vedere un susseguirsi di fotogrammi, capaci di raccontare il mondo felliniano di “Ginger & Fred”. L’inquadratura però è fissa. Il pubblico osserva distante, come se stesse guardando un film.
Due registri, quello cinematografico e quello teatrale, che dialogano tra loro in un gioco che sfiora il confine tra lo schermo e il palcoscenico, dove le persone in platea da spettatori, diventano parte viva dello spettacolo.
Il pubblico continua ad osservare quel piccolo mondo fatto di presenze, sofferenze, disillusioni e precari entusiasmi, che si svela a poco a poco tra una maschera e l’altra.
Evidente è l’assurdità di quella giostra che accelera la sua corsa in un vortice economico dove l’immagine, l’apparenza, tende a offuscare il vero lato umano delle persone.
Ginger e Fred guardano dall’esterno, in disparte, illuminati dal calore dell’anima pura che rivive nel ricordo di nostalgici balli e poetici sguardi.
Tutto si perde tra la folla. Solo il silenzio, l’assenza di luce, può far ritrovare quell’amore che il tempo non ha saputo cancellare.
Monica Guerritore interpreta Amelia/Ginger con una grazia di onirico sentimento; mentre Massimiliano Vado, nei panni di Pippo/Fred, da una realtà caotica, cerca la speranza in un ultimo sguardo.
Cinema e Teatro. Sogno e Realtà. Monica Guerritore con il suo adattamento e la sua regia fa un’operazione delicata, senza dimenticare di narrare con il cuore.
Un plauso al nostro Francesco Godina che con la sua “Rita”, dalla forte presenza scenica, regala al pubblico un personaggio di felliniano carattere. Attorno a Ginger e Fred, eccentrici personaggi dietro ai quali si nasconde quell’universo umano pieno di vita.
In scena: Alessandro Di Somma, Mara Gentile, Nicolò Giacalone, Francesco Godina, Diego Migeni, Lucilla Mininno, Valentina Morini, Claudio Vanni.
Avete tempo ancora domani, domenica 18 febbraio 2024, alle 16, al Politeama Rossetti di Trieste.