La genialità, la freschezza, l’eleganza di una penna che non conosce tempo. Gianni Gori emoziona, arriva al cuore di chi sa cogliere l’essenza pura delle sue parole.

26 ottobre. Un mare di ombrelli“, un radiodramma, diventato spettacolo teatrale, dove ogni istante si intreccia con frammenti del passato, dove la memoria personale diventa memoria collettiva di una storia che ci appartiene che vive nei ricordi di chi l’ha vissuta, di chi come Gori oggi la racconta con sensibile delicatezza.

Una famiglia borghese attende che Trieste torni ad essere nuovamente italiana in un fluire di fatti di vita e di cronaca come il “Nabucco” al Verdi nel ’47 e la Rivolta del novembre del ’53.

La regia di Paolo Valerio coglie perfettamente il ritmo incalzante della radio, portando il pubblico in una sala di registrazione con tanto di cabina dei rumori. Tutto avviene davanti agli occhi dello spettatore che vede nascere una storia dal sapore antico che vive ancora oggi grazie alla centenaria radio. Lo spettacolo non a caso verrà trasmesso in tre puntate su Radio 1 RAI FVG per la regia di Mario Mirasola che nella versione teatrale si cala nei suoi stessi panni, dando indicazioni agli attori come se fosse una normale giornata lavorativa.

Un cast che funziona, che vive la scena con quel giusto spirito radiofonico che sa di tempi antichi. Fulvio Falzarano nei panni del nonno, che ha vissuto anche la prima guerra mondiale, colora con la sua interpretazione le parole sporcate dal nostro dialetto che Gori gli ha affidato, regalando al pubblico quella triestinità che fa sorridere ma che a volte lascia in bocca l’amaro dolore di vicende storiche che caratterizzano la nostra città.

Falzarano se la gioca bene, così come Maria Grazia Plos nel ruolo della madre di famiglia che energicamente tira fuori un mondo interiore di paure e di forza.

Voce radiofonica quella di Mariella Terragni che si diverte nella parte della zia, coinvolgendo lo spettatore. Lineare e pulito nell’interpretazione Andrea Germani, punto fermo, padre di famiglia.

Bravi anche Giulio Cancelli, Edoardo Pahor, Clara Fedi, Ottavia Castellacci. Coinvolgente il giovanissimo Pahor nelle ultime battute che fanno vivere a chi non c’era e a rivivere a chi c’era il ritorno di Trieste all’Italia nel 1954 affidato all’allora sindaco Gianni Bartoli. E come dice il nonno: “O Italia, o Italia del mio cuore, tu ci vieni a liberar!”.

Gori si è superato: ha dimostrato ancora una volta che la radio è viva, che le parole creano immagini, che la sua penna è capace di grandi cose! Da lui si può solo che imparare. Chapeau, caro Gianni 😊 Una serata magica!

70 anni di Trieste italiana, 70 anni del Teatro Stabile del FVG. Lo spettacolo resta in scena alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti, fino a domenica 10 novembre, ma affrettatevi perché c’è ancora una data disponibile, il resto è sold out!

Se non riuscite a vederlo dal vivo: il 10, 17 e 24 novembre, alle 9.15, potrete ascoltarlo su Radio 1 Rai FVG e poi su Raiplaysound.

26 ottobre. Un mare di ombrelli di Gori: un piccolo capolavoro