Una giornata caldissima, qualche colpo di scena, ma tanta voglia di raccontare.
Oggi, 17 luglio 2024, all’Ex Lavatoio San Giacomo, nell’ambito della rassegna “Atmosfere Letterarie” ideata da Paolo Silvari, consigliere della V Circoscrizione, ho avuto il piacere di presentare i due libri di Claudia Pezzutti: “La passiflora” e “Una storia blu”, editi da Calibano Editore.
È stato più un viaggio nel mondo di Claudia che diventa anche nostro. La sua scrittura è viva, pura, non teme nulla. Vuole soltanto essere. Mordere la vita. Il suo sguardo attento, la sua sensibilità, tratteggiano diverse storie, storie vere che desiderano di essere raccontate. Claudia le afferra e ci avvicina ai dolori, alle passioni, alle sofferenze, alla voglia di esistere delle persone.
Noi siamo quella gente. Sentiamo ciò che prova la sua Susie nel non riuscire ad avere dei figli. Piangiamo, sorridiamo insieme a lei. Leggendo i suoi libri si riesce a vedere ciò che a volte non si nota o ancora peggio si fa finta di non vedere.
“La scrittura di Claudia – come dice Pino Roveredo nella prefazione de La passiflora – è frequentata da una calligrafia senza mani, lei si racconta con l’urgenza del petto, il ritmo del cuore, la difesa dei denti o con la fame delle lacrime, la libertà della bestemmia, la canzone senza voce o coi sorrisi dimenticati chissà dove”.
Anche Ugo Pierri con i suoi disegni è riuscito a cogliere l’essenza di Susie e Pedro… di Claudia.
Un groviglio di emozioni. Ecco, vivere le emozioni. Non dobbiamo avere paura. Dobbiamo vivere. Amare.
Gigliola Bagatin e Lucilla Palazzetti hanno portato con energia il pubblico nel mondo di Claudia leggendo alcune parti dei due libri.
Parole. Emozioni, ma anche musica: non solo scrittrice, pure autrice delle canzoni che la Louisa’s Band ha eseguito con avvolgente trasporto.
Non bisognerebbe mai dimenticare che esiste l’altro che noi siamo anche l’altro e che la vita senza morte non sarebbe vita. Proprio per questo va afferrata, vissuta, senza timore ma con il cuore.
Grazie al pubblico, grazie a tutti!
P.S. Claudia… una bellissima idea quella delle punte!
Grazie anche per ciò che hai detto durante la presentazione: “Nadia sembra uscita da un dipinto del Museo Revoltella”. Quel posto lo porto con me!