Quanto siamo fortunati? A volte pensiamo che la felicità si nasconda chissà dove, quando basta saper cogliere la bellezza di un attimo. Ecco quella è la felicità. L’attimo in cui accade qualcosa di bello, di unico ed irripetibile.
Noi triestini se spostiamo lo sguardo possiamo perderci nell’acqua blu del mare o nella vegetazione del Carso.
Il nostro umorismo è inconfondibile, se poi ci aggiungiamo pure un po’ di malinconia, allora ecco… Questo è il triestino. Questi siamo noi.
Oggi, 5 luglio 2024, la Proloco Mitreo Duino-Aurisina ha proposto “Laura… vien che te conto”, uno spettacolo di e con Michela Vitali accompagnata al pianoforte dal Maestro Bruno Jurcev.
Un viaggio, rigorosamente tutto in dialetto, alla scoperta del mondo di Laura Borghi Mestroni a cui è dedicato lo spettacolo. Scomparsa quasi dieci anni fa, nei suoi libri non manca mai il folclore locale con una visione della città a tutto tondo, sempre con una punta di morbin.
Vitali ha immaginato di dialogare con Laura, facendocela conoscere attraverso il suo sguardo, attento a cogliere ogni sfumatura di questa nostra città. Ed ecco che sono emerse le caratteristiche più simpatiche di chi questa terra l’ha nel sangue. “Sangue triestin” non a caso è una delle poesie di Laura musicata poi da Bruno Jurcev che è diventata l’Inno del Circolo amici del dialetto triestino (curatore dell’evento insieme all’Associazione Il Pozzo di Giustina).
Parole, ma anche musica: il fratello del nonno di Laura Borghi Mestroni era niente meno che il padre della canzone triestina: Edoardo Borghi, in arte Oddo Broghiera. Bruno Jurcev, pozzo di preziose informazioni, ha ben saputo seguire musicalmente in questo viaggio Vitali che ci ha fatto emozionare, ricordandoci che nel cuore ognuno di noi è triestino.
P.S. Non poteva mancare “El Can de Trieste” di Lelio Luttazzi!!!