Nella Sala Victor de Sabata del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste questo pomeriggio, 7 giugno 2024, è stato illustrato il lavoro svolto per portare in scena il dittico “La porta divisoria” e “Il Castello del Duca Barbablù”.
Ho avuto il piacere di sentire “Il Castello di Barbablù” l’anno scorso al Mittelfest. Un’esecuzione veramente intensa ed emozionante. Sentire quell’opera in ungherese è stato qualcosa di magico e poi proprio al Mittelfest ideato da Giorgio Pressburger.
Ora sono curiosa di vedere questo lavoro del Teatro Verdi che non solo porta in scena l’opera di Béla Bartók, ma anche “La porta divisoria”. Sarà la seconda presentazione mondiale dell’unico libretto d’opera di Giorgio Strehler, musicato da Fiorenzo Carpi, commissionato da Victor de Sabata per il Teatro La Scala che si ispira a “La metamorfosi” di Franz Kafka.
L’opera è rimasta incompiuta fino a due anni fa quando, grazie all’iniziativa di Enrico Girardi, il Teatro Sperimentale di Spoleto ha affidato la composizione dell’ultima parte ad Alessandro Solbiati.
Come ha detto Brockhaus, il teatro non va tanto spiegato, quanto visto. Quindi non ci resta che andare a vedere questo dittico!
Durante la conferenza, moderata da Alessia Capelletti, sono intervenuti: Il Direttore Artistico Paolo Rodda, il Direttore Marco Angius, il regista Henning Brockhaus, Martina Carpi, drammaturga figlia di Fiorenzo Carpi, Enrico Girardi, critico del Corriere della Sera e Direttore Artistico del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, lo scenografo Andrea Stanisci.
Il tutto si è concluso con diversi assaggi musicali da entrambe le opere.