Il 18 maggio 2024 Margot Fonteyn avrebbe compiuto 105 anni. Non poteva esserci modo migliore per festeggiarla se non quello di andare al Teatro Lirico Giuseppe Verdi a vedere “Giselle” con il corpo di ballo della SNG Opera in balet di Ljubliana. Orchestra del Teatro Verdi diretta dal M° Ayrton Desimpelaere.

“Giselle” lo vidi per la prima volta il 12 aprile del 2003. All’epoca facevo danza classica. A distanza di anni, l’amore per il balletto non è svanito, anzi, continua a intensificarsi.

Un allestimento scenico capace di riportare alla mente, nell’immaginario colletivo, quel sapore antico e classico che rimanda a mondi lontani, fiabeschi, che appartengono al fanciullino che è in noi. Quando si tratta di balletto ho sempre delle sensazioni contrastanti. Forse perché pretendo di più.

Complessivamente un buon lavoro che con delicata accuratezza mette in scena la leggerezza dell’anima, la sua bontà, ma anche il dolore di un destino già scritto. Sicuramente più suggestivo il secondo atto che si fonde con freddi cromatismi in un mondo impalpabile, a tratti etereo come le ballerine in abito bianco che diventano simbolo di emozioni vitali.

Giselle al Teatro Verdi di Trieste
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