Una grande prova: attore, cantante, autore di musiche e testi di un musical tutto in triestino. Raffaele Prestinenzi questo pomeriggio, alla Sala Luttazzi, ha regalato al pubblico “1932 – La vera storia dell’Omo Vespa“. Una produzione della Civica Orchestra di Fiati “G. Verdi” – Città di Trieste.
Un lavoro scritto nel corso degli anni che racconta Trieste sia musicalmente che con degli sketch impregnati di quel morbin triestin che non conosce epoche.
Elisa Colummi si è messa totalmente in gioco, divertendosi con il suo personaggio, Maria Forza, donna di polso che gestisce un bar e prima vittima dell’Omo Vespa. Prezioso collante tra i vari personaggi l’interpretazione di Colummi che ha riempito di energia il palcoscenico.
Leonardo Zannier con il suo Giacomo Ziuch, inventore del “salva culatte”, ha incarnato con disinvolta semplicità quella triestinità genuina che fa sorridere.
Mentre Daniele Tripaldi con Fulvio De Rena, ha messo in scena un personaggio alla ricerca di sua madre e anche di se stesso, oscillando tra una ricerca effettiva, esterna, ed una interiore, profonda.
Anna Viola, nelle vesti di Judite Londero, si è nascosta tra le note misteriose che la contraddistinguono creando quel velo noir ai margini della narrazione.
Abile “raccontastorie” e factotum della città, Julian Sgherla con il suo Giulio ha riportato l’Omo Vespa ai giorni nostri.
Infine Raffaele Prestinenzi, mente dello spettacolo, con sguardo quasi da regista, attento ad ogni personaggio in scena e con l’emozione di chi vede una propria creazione prendere corpo, si è calato in punta di piedi nei panni di Uccio Sanzin, regalando sorrisi, ma anche il suo mondo fatto di musiche, battute in triestino ed emozioni profonde dal sapore antico.
Tra realtà e fantasia, passato e presente il trio formato da Eleonora Lana (pianoforte), Francesco Vattovaz (batteria), Lucy Passante Spaccapietra (violino) ha creato un’atmosfera d’altri tempi, aggiungendoci un tocco di modernità.
Ma il pezzo forte è stato Prestinenzi in gonna e pelliccia…
Prossima replica: 25 febbraio, 17.30, Teatro Verdi di Muggia